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Interno

Navata con volta a botte a due campate, in parte dipinta dai pittori “Gagini e Calvi” nel 1721, che abili quadraturisti crearono finte architetture aperte su cieli azzurri popolati da putti volanti e recanti simboli di San Zenone con al centro tre medaglioni figuranti la “Gloria di San Zenone con Angeli osannanti”.

Presbiterio, cinto da balaustrata in marmo d’Arzo del XVII secolo. Sulla volta a botte largamente stuccata con bellissimi stucchi del ‘600 con all’interno 5 affreschi, al centro l’Eterno Padre ai suoi lati gli Evangelisti (ridipinti nel 1916 .. “Gilardi”)

Il presbiterio fu ingrandito nel 1750 con l’aggiunta del coro e la demolizione del vecchio altare e la posa dell’Altare attuale, con stucchi di Carlo Franchini di Mendrisio e pitture e intagli di Giuseppe Brenni di Salorino, sormontato da 3 grandi Angeli a tutto rilievo di stucco reggenti la corona , di gusto neoclassico.

Nelle pareti laterali due grandi edicole barocche delle reliquie con ornati di stucco e due angeli eretti lateralmente, sulle portine di legno le immagini di S. Fermo e S. Pancrazio di G.B. Brenni di Salorino (1657) ridipinti dal Gilardi nel 1916

Nelle vele del coro i padri della Chiesa SS. Ambrogio, Gerolamo, Agostino e Gregorio e al centro Daniele tutto del ”Gilardi.”

Cappella del Rosario.

Recinta da balaustrata in marmo d’Arzo, restaurata nel 1955-57, scomparso il vecchio Altare in marmo d’Arzo del 1734 e i pregevoli stucchi di Giovanni Baruzzi di Caneggio del 1626, l’Altare recente è in stucco, nella nicchio colonnata statua della Madonna col Bambino in terracotta del 1626. Intorno all’Altare, in cornici di stucco la corona affrescata dei Misteri, ritrovati martellinati nel restauro e ridotti a larve di colore.

Sulla volta, tre affreschi del Seicento: L’Incoronazione della Vergine, al centro a lateralmente La nascita della Vergine e la Presentazione al tempio. Sulle pareti laterali a destra l’Adorazione dei Magi e a sinistra La fuga in Egitto del pittore Angelo Pozzi di Castel S.Pietro

Lungo la navata segue la nicchia del Santo Patrono Zenone, statua lignea, alt 2 m, dipinta e dorata di gusto barocco. Il Santo mitrato regge il pastorale

Cappella del Crocifisso

Balaustrata in marmo d’Arzo, Altare in stucco a due colonne e frontone spezzato sul quale si trovano due putti, indubbiamente seicentesca la riquadratura di stucco che conteneva la pala menzionata nel 1633, poi scomparsa. Oggi vi è una Crocefissione dipinta, moderna.

Sopra il cornicione di fondo della cappella, affreschi decorativi su toni rossi-violacei dei fratelli Grandonio e Giuseppe Brenni, datati 1776.

Sulle pareti laterali affreschi raffiguranti Santa Caterina, a destra. e Santa Lucia a sinistra, di una particolare eleganza dipinti del ‘700 d’autore ignoto.

Esterno

Portico a cinque fornici, con 6 colonne di sarizzo d’ordine dorico, le due estreme pilastrate e corrisposte dalle lesene parietali.

Volta a tazza, la centrale, ottagonali le mediane e a padiglione abbassato le estreme.

Pavimentazione originale in sarizzo con gradino di rialzo sagomato al centro, e panchine originali nelle pareti laterali.

Tre porte, in cornice di sarizzo, di cui la centrale da accesso alla Chiesa.

Ossario

Sulla sinistra congiunto al portico l’ex Ossario, oggi cappella di San Antonio eretto negli anni 1765/68, elegante finestra in cornice marmorea mistilinea (provata dal tempo) e grata autentica in ferro battuto.

Cronologia dei restauri

  • 1876/78: Restauri all’altare maggiore, alle cappelle e agli altari della Madonna e del Crocifisso, al Battistero, alla Bussola di entrata con porte, alla cantoria dell’organo, ai banchi pure in noce. Il tutto al costo di fr. 7.623,51.
  • 1913: Volta del coro: lo stuccatore e pittore Ercole Pagani di Ligornetto esegue le lesene di stucco lucidato (finto marmo).
  • 1916: Volta del coro: le figure del rinnovato coro raffiguranti i padri della Chiesa e S. Daniele sono portati a termine dal restauratore Silvio Gilardi di Mendrisio.
  • 1939/40: Viene posato il nuovo pavimento del coro in piastrelle di cemento.
  • 1952: Posa del nuovo pavimento in marmo lucido e legno di larice; ristrutturazione dell’impianto elettrico per l’illuminazione della chiesa. Eliminazione del pulpito e formazione della nicchia per il patrono S. Zenone.
  • 1954/58: Restauri alla cappella della Madonna del Rosario, modifiche all’altare come alla forma primitiva e recuperi della pregiata decorazione pittorica a contorno e sopra l’altare (progetti e lavori eseguiti dai proff. Taddeo Carloni di Rovio, esperto d’arte Antonio Cantoni, stuccatore Mario Castellazzi e il restauratore Fabio Cavallini).
  • 1960/62: Restauro della cappella del Crocifisso con gli stessi artisti.
  • 1962/64: Il restauratore Fabio Cavallini ritocca e restaura il coro, gli stucchi del 1913 di Ercole Pagani e le pitture del 1916 di Silvio Gilardi.

Luigi D.Bosco 2007

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