29 NOVEMBRE : PRIMA DOMENICA DI AVVENTO
E’ di nuovo avvento nell’anno della tua Chiesa, mio Dio.
Le preghiere della nostalgia e dell’attesa, i canti della speranza e della promessa s’addensano nell’unica invocazione: vieni.
Strana preghiera. Tu sei già venuto: Gesù, figlio di Maria, è il tuo nome, e io dovrei sapere luogo e tempo dove trovarti.
Ci hai promesso che saresti venuto, e sei venuto. Hai assunto a tua propria vita una vita umana, in tutto simile a noi: nato da donna, hai patito sotto Ponzio Pilato, fosti crocifisso, morto, sepolto. Hai assunto quanto noi fuggiamo; hai cominciato anche tu quello che volevamo finisse con la tua venuta: la nostra vita e l’impotenza, l’intima angustia e la morte.
Noi diciamo che tu devi di nuovo venire. Ed è vero. Ma non è propriamente un “nuovo” venire, poiché nell’umanità che hai assunto in eterno per tua, non ci hai mai lasciato. Solo deve rivelarsi sempre più che tu sei veramente venuto, che le creature sono giù mutate nel loro cuore, da che tu le hai prese nel tuo.
Ecco: tu vieni. Non è un passato né un futuro; è il presente che si adempie.
Fa’ che io viva in questo tuo avvento, affinché io viva in te, o Dio che vieni.
Passaggi tolti da “Tu sei il silenzio” di Karl Rahner