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Gesù era ebreo e la sua ultima cena si inserisce nella loro tradizione, ma a seguito della sua passione, morte e risurrezione, essa ha assunto un significato ancora più profondo per noi Cristiani. Questo pensiero ha fondato una serata speciale in preparazione della Pasqua dedicata ai ragazzi e alle loro famiglie.

In saletta parrocchiale abbiamo apparecchiato la tavola e abbiamo consumato un pasto fraterno, secondo le indicazioni bibliche della cena ebraica in occasione della fuga dall’Egitto: pane azzimo perché non c’è tempo per la lievitazione, agnello simbolo della vittima sacrificale, erbe amare in ricordo delle lacrime della schiavitù, una salsa che ricorda l’impasto dei mattoni, vino nel calice; il tutto accompagnato da un dialogo rituale fra il capofamiglia, per noi era don Angelo, e i bambini, salmi e canti.

Dopo cena ci siamo raccolti in chiesa per vivere una via Crucis particolare.

Solitamente si vivono le tappe dal giudizio di Gesù all’ascesa al Golgota. Questa volta abbiamo voluto ricordare coloro che lungo il cammino drammatico e crudele, hanno aiutato Gesù. Persone che hanno avuto compassione, hanno amato e si sono lasciate amare da Lui.

Tramite spezzoni di film, toccanti e commoventi, abbiamo contemplato quelle scene, riflettuto e pregato.

Una serata intensa, colma di sentimenti profondi e pensieri arricchenti: un’esperienza di crescita umana e spirituale per ragazzi e adulti, dono per prepararsi alla Pasqua di Resurrezione. Anche noi desideriamo essere quel volto amico per Gesù, anche noi desideriamo amarlo ed essere da Lui amati.