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Che oggi, soprattutto nel nostro Occidente, il Cristianesimo sia in crisi, è indubbio.

Papa Francesco ripete che non stiamo vivendo un’epoca di cambiamento ma un cambiamento d’epoca. E in questo cambiamento, anche la Chiesa non è esente e lo documentano alcuni indicatori: il calo del numero dei fedeli e delle vocazioni religiose, il crescente disinteresse verso i sacramenti, gli scandali finanziari e sessuali.

Ma queste oggettive situazioni di crisi non sono sufficienti a descrivere il malessere che serpeggia nella Chiesa. Una problematica che oggi è diffusa e in crescita è quella della fatica della trasmissione della fede da una generazione all’altra. È diventato sempre più difficile e arduo accendere interesse verso le cose di Dio.

Molti sono diventati indifferenti a Dio e alla Chiesa perché pensano che non abbiano più niente di interessante da comunicare.

Ma il problema reale è che i giovani hanno oggi bisogno, più che mai, di testimonianze autentiche di adulti che si sforzano di essere coerenti con quanto professano.

Mancano testimonianze persuasive e le nuove generazioni che hanno sete, si accontentano di bere acqua stagnante che non li disseta. Pochi presentano esperienze appassionanti e accattivanti e così, il Cristianesimo oggi, mi pare, che non susciti né particolari lamenti né significativi entusiasmi. A prevalere, direi, è una sorta di tiepidezza. Molti si limitano a lamentarsi della crisi in atto e coltivano una visione catastrofica circa il futuro del Cristianesimo. Ma la fiamma del Cristianesimo continua ad ardere nel mondo e i Cristiani sono in aumento (non certo qui da noi).

Io conservo ottimismo, non ottimismo giulivo, ma considero che questa crisi è un’occasione e non deve essere sprecata. Gestire questa crisi è soprattutto compito della Gerarchia (Papi, Vescovi, Clero…), ma un contributo fattivo e responsabile, lo Spirito lo affida a tutti i credenti laici, uomini e soprattutto donne che potrebbero, partendo dalla loro esperienza umana, familiare, lavorativa, essere fermento valoriale nella gestione di questa crisi.