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In questi ultimi tempi la “barca” della Chiesa (Svizzera) è scossa dalle onde….

Una bufera morale sta scuotendo l’albero della vita e molte foglie secche, di cui ci vergogniamo profondamente, cadono a terra e umanamente, meriterebbero di essere calpestate.

L’uragano degli abusi nella Chiesa ha colpito l’opinione pubblica e ha sferzato le nostre coscienze e la nostra sensibilità. Dopo lo sconcerto provocato in tutti i credenti e l’amarezza per aver avuto in seno alla Chiesa, pastori-lupi, la nostra maturità di giudizio, la verità cercata e lo scandalo provocato, devono piano piano portarci a trovare un equilibrio, un disincanto e un dolore, senza però cadere nello sconforto.

I fatti sono di una gravità immensa, ma la nostra forza e la nostra fede, seppure vacillanti, ci sono di stimolo a rimotivare la nostra appartenenza alla Chiesa.

Essa è profondamente ferita, sfregiata e il suo dolore è il nostro.

In questi tempi in cui la Chiesa non è esente da casi di abusi, parafrasando il titolo di un libro, parlerei della “Guaritrice ferita”.

Oggi la Chiesa è sotto accusa e là, dove è colpevole perché qualcuno dei suoi figli si è macchiato di questo orribile delitto, ha il dovere di riparare.

Ma la Chiesa, per sua missione resta sempre nei confronti delle vittime amica, madre e guaritrice.

Don Angelo