UN SALORINESE: Giacomo Lazzaro Gianolli
“Ul Giacum”
Giacomo nacque a Somazzo nel 1926, i genitori Vincenzo e Maria Gianolli erano contadini di montagna. Ha trascorso tutta la sua vita tra gli alpeggi del Generoso, sui pendii sopra Somazzo verso Cragno, e la casa di Somazzo, divenuta negli anni la sua stabile dimora, dove Giacomo ha potuto vivere fino a pochi giorni prima del decesso.
Durante la sua lunga vita Giacomo è stato molto attivo nella comunià salorinese, partecipando alle attività della Parrocchia, della Confraternita (che ha contribuito a rifondare) e anche del Comune di Salorino. È infatti stato membro del Consiglio Parrocchiale e dell’Amministrazione della Confraternita per lunghi anni e in due distinte legislature è pure stato membro del Municipio di Salorino ed in seguito, per altre svariate legislature, del locale Consiglio Comunale. Il suo attaccamento alla terra e al suo lavoro di contadino hanno spinto Giacomo a collaborare anche in svariate organizzazioni agricole.
Aveva pure partecipato ai lavori del Sinodo 72, e fatto parte del Gruppo Medaglia Miracolosa. A Giacomo, in famiglia, piaceva ricordare di essere stato spinto ad occuparsi di cose pubbliche, della Confraternita e della Parrocchia da don Primo Vaghetti, parroco di Salorino dal 1950 al 1957, di cui aveva conservato immutata riconoscenza. Il gruppo teatrale che don Primo aveva istituito, e di cui Giacomo, con altri giovani dell’epoca, faceva parte, ha rappresentato per lui una grande scuola di vita, che ha plasmato la sua attitudine al contatto umano.
Giacomo con chi incontrava in questi ultimi anni durante le sue passeggiate lungo il Giro di Campora volentieri si soffermava, sempre di buon umore, a chiacchierare, condividendo con cordialità le sue convinzioni e ricevendo per questo grande rispetto e affetto.
Grazie Giacomo. Riposa in pace.
Gabriele Gianolli
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Caro Giacomo,
hai terminato il tuo cammino terreno e ora hai modo di ritrovarti con la tua amata Dina.
Ti ricorderemo nei nostri pensieri, con i tuoi modi gentili, la tua cordialità straordinaria, il sorriso sulle labbra, i tuoi vivi ricordi nel raccontare con grande entusiasmo episodi di vita e avvenimenti che sono accaduti nella nostra comunità.
Ti ringraziamo per la grande disponibilità e il grande impegno profuso essendo stato membro del Consiglio parrocchiale per 45 anni, membro della Confraternita del Santissimo Sacramento e per 50 anni segretario della stessa, nonché fabbriciere e amministratore dell’Oratorio di Cragno per 30 anni. Sei sempre stato stimato e apprezzato: ti siamo riconoscenti per tutto quello che hai fatto. A noi tutti mancherai.
Grazie di cuore
Livio Clerici
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Giacomo era il patriarca della nostra comunità. La sua fede e la sua preghiera trasparivano dal suo temperamento mite e umile. Gli piaceva indagare, per meglio comprendere, gli aspetti della fede e della vita della chiesa. Aveva molti anni, ne era consapevole, perché il suo corpo, a differenza della mente, ne risentiva. Lucidissimo fino all’ultimo, si era preparato all’incontro con il suo Signore, consapevole che la morte non era la fine della vita, ma per altra strada, ne era la continuazione.
L’età lo aveva reso un po’ sordo. Ma ascoltava con gli occhi, il suo sguardo carpiva le parole e il dialogo si faceva cordiale. In chiesa quando cantava, e cantava sempre, gli capitava di stonare…Ora caro Giacomo, il tuo canto si è fatto armonico e si fonde con quello degli angeli nel lodar per l’eternità la gloria del tuo Signore.
Prega per noi.
Don Angelo