Lettera del Parroco
Grato al Vescovo per questo mio nuovo ministero di parroco e grato a Dio per la comunità che ho trovato. Questi pochi mesi di permanenza mi hanno permesso di incominciare a conoscere e ad entrare nella vita pastorale e nelle tradizioni di questa nostra comunità.
Abbiamo un bel patrimonio di edifici per il culto che una piccola comunità come la nostra ha ricevuto in dono dai nostri antenati benefattori: tre chiese più l’oratorio di Cragno.
Anche se nella gestione esse sono un onere da ottemperare, d’altro canto sono una nostra ricchezza spirituale e di fede. Ma il vero valore di una comunità sono le persone che abitano questo nostro paese. Per esse, quelle che frequentano la vita spirituale e anche per coloro che fanno fatica, io ci sono, per tutti.
La preghiera è il cemento che lega ogni persona con le altre, e con Dio, ed io ne ho fatto il motivo del mio essere qui. Con voi. E per voi.
In questi mesi sono stato un po’ a guardare e a cercare di capire i bisogni di questa nostra comunità di fede, ma sono grato a chiunque possa darmi suggerimenti per migliorare la nostra vita parrocchiale. La nostalgia di un “passato” glorioso non ci fa bene, perché oggi dobbiamo, anche con un po’ di sofferenza, guardare a queste nuove stagioni di “scristianizzazione” e di abbandono della fede. Anche se i sociologi danno le loro spiegazioni, noi dobbiamo cercare e trovare quella fede-fiducia che ci viene dall’Alto. Siamo un piccolo gregge che al lamento sopperisce con la preghiera e la testimonianza.
Io sono convinto che non è la quantità che fa grande una comunità, ma la “qualità”, fatta di semplicità, di buon esempio, di testimonianza, di gioire del nostro essere cristiani e di preghiera, per tutti. Proprio per tutti.
E allora vediamoci tutti, almeno a Natale.