I Santi Pietro e Paolo
Le vicende degli apostoli Pietro e Paolo intrecciano smarrimento e misericordia, povertà umana e predilezione divina. Pietro è un uomo semplice, di cui conosciamo la debolezza, l’impulsività, il peccato, ma anche le sue lacrime di pentimento, i suoi impeti di generosità, il suo sincero amore per il Signore, la vivezza della sua fede. Pietro è un pescatore senza cultura, che fin da ragazzo vive la fatica di guadagnarsi il pane. Paolo invece ha potuto frequentare i migliori maestri di Gerusalemme ed era di famiglia così agiata da poter godere, nonostante la nazionalità ebraica, della cittadinanza romana.
Pietro è pronto all’entusiasmo, generoso, ma volubile e insicuro: la notte dell’arresto di Gesù bastano le chiacchiere di una serva a fargli perdere la testa. Paolo è tenace: la sua azione è decisa e determinata quando perseguita la Chiesa di Cristo e quando, dopo l’incontro con il Risorto, si adopera a diffonderla e dilatarla. Pietro è un semplice, con tutte le qualità dei semplici. Paolo è un intellettuale, con tutti i difetti degli intellettuali. Pietro è sensibile al variare degli umori delle circostanze: è facile all’esaltazione e facile agli abbattimenti. Paolo è un duro che non conosce stanchezze o cedimenti: le difficoltà lo spronano, le opposizioni lo rendono interiormente più forte.
Anche la storia di questi due Apostoli ce lo insegna. Paolo è più istruito, ma il capo della Chiesa è Pietro. Paolo è più capace di scavare in profondità la dottrina rivelata, però a Pietro sono affidate le chiavi del regno. Paolo è naturalmente più forte, più stabile, più sicuro; eppure il fondamento della Chiesa è Pietro: lui è la roccia contro la quale le porte degli inferi, cioè le forze della morte, non prevarranno. Questo è il mistero di Pietro e di ogni cristiano: il mistero della debolezza che prodigiosamente diventa forza, il mistero dell’insicurezza che si fa sicurezza per tutti. A lui è stato detto “Tu sei la roccia”.
Così la Chiesa è educata ad affidarsi a un uomo non per le doti che ne arricchiscono la personalità, ma per il ministero che ha ricevuto e la grazia di cui è stato investito
Pier Giacomo Grampa Vescovo emerito di Lugano