Giornata festa della mamma: omelia e concerto d’organo
I festeggiamenti alla nostra madre del Cielo sono stati particolarmente lieti la domenica della festa della mamma. Durante la celebrazione eucaristica, dopo la toccante omelia (che alleghiamo), le è stato offerto un grazioso omaggio floreale, posato al suo altare. In seguito, dalla soglia della chiesa, il parrocco ha asperso il campo santo e le abitazioni, benedicendo tutte le mamme, specialmente quelle che già sono tornate alla casa del Padre. Eravamo tutti profondamente commossi compiendo questi gesti sulle note del canto “Grazie mamma”.
“Voglio ringraziarti per il bene che mi vuoi, il segreto, mamma, della vita hai dato a me. Hai racchiuso in cuore ogni affanno, ogni dolor, solo il tuo sorriso hai dischiuso per me. Grazie perché mi hai donato la vita, mentre per te c’era solo il dolor. Ora il mio cuore ti dice: mamma, grazie per il tuo amor! Anche se domani, non sarò vicino a te, resterà il tuo amore una luce in fondo al cuor, una luce in fondo al cuor”. (canto di Gen Rosso)
Maria Elena
Omelia per la festa della mamma
Alla “Casa di Gabri” ci sono bimbi ricoverati a causa delle loro malattie severe, malattie rare e invalidanti. E capita ogni tanto che qualcuno se ne voli via… Giulia aveva raggiunto ormai il traguardo di un anno e mezzo, poi si era aggravata, trasportata in ospedale, ma il male fu più forte della vita. La sua mamma venuta da un paese lontano, l’assisteva con amorevolezza tale da stupire. Una sera mi fece chiamare, la sua bambina si era aggravata e ormai era alla soglia… Un’infermiera mi attendeva all’ingresso della rianimazione perché quella madre, come ultimo gesto di amore, aveva chiesto il Battesimo della sua Giulia. I paramenti per quella inusuale liturgia furono un camice verde, soprascarpe, cuffia e mascherina, rigorosamente verdi.
Chiesi a quella mamma, che conoscevo bene, straniera e di altra religione, il perché di quella richiesta. Mi rispose che aveva saputo che nella religione cristiana, dopo la morte, un’altra Madre in cielo accoglie i bambini che muoiono, tra le sue braccia. E lei la sua Gulia la poteva lasciare solo ad un’altra mamma, per questo motivo chiedeva il battesimo. Domandai ad un’infermiera presente se almeno a Natale e Pasqua frequentasse la messa… Mi rispose sì, e subito, perché non c’era più tempo da perdere, le chiesi di essere la madrina.
Una arcella di acciaio fu il nostro fonte battesimale e quel poco di acqua che conteneva era benedetta dal fluire delle lacrime che cadevano preziose in quella bacinella. E dopo poco, proprio poco, un nuovo angelo si alzò in volo…Non ci si abitua mai alla morte di un bambino né al dolore di una mamma. Ma quella sera vidi lo strazio di chi teneva tra le sue braccia la figlioletta morta e nello stesso tempo vidi tutto l’amore, la tenerezza e il dolore di cui è capace una madre. Fino al punto di rinnegare la propria religione per amore della sua bambina che da quella notte affidava alle braccia calde di un’altra Madre.
E Tu, come Maria, veglia su tutti i bambini e tieni la tua mano santa sulle spalle di ogni mamma.
Giulia è sepolta nel cimitero del mio paese.