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Giuseppe, l’uomo dalle labbra chiuse, l’uomo dell’interiore!

Se almeno avesse detto qualcosa, una parola, potremmo forse indovinare il fondo della sua anima, il senso della sua strana vita. Invece niente, mai niente, né al momento della tempesta, del “temporale”, come dicono i nostri fratelli greci, né in occasione della nascita del Bambino, né a Gerusalemme quando si faceva avanti goffamente con i due piccioni da nulla che sarebbero serviti a riscattare l’Agnello… Sta semplicemente lì fermo, con i grandi occhi dolci e tranquilli.

Niente al momento della fuga in Egitto e niente a Nazaret, nemmeno quando il Bambino è stato perso. Poi, assolutamente più niente… la scomparsa totale e definitiva in punta di piedi, come i grandi timidi che non vogliono che gli si faccia attenzione, che si parli di loro. Le prime età cristiane non hanno cercato di fendere questo silenzio. Solo Bernardo porrà una timida domanda: “Chi è? Che uomo è?” Nient’altro.

Bisogna aspettare i tempi moderni perché si voglia a tutti i costi saperne qualcosa, si apre addirittura una cattedra di “giuseppologia” (state tranquilli: è in Canada!). E Giuseppe, malgrado questo baccano insolito, indiscreto, non dice niente e non dirà niente, non farà rivelazioni, resterà l’uomo dalle labbra chiuse, l’uomo dell’interiore. Perché dunque invischiarmi a parlare di lui? Perché non lasciarlo nel suo silenzio? Dopo tutto, se questo gli fa piacere…

Ma non è di lui che voglio parlare, né mi aspetto che mi parli. Voglio soltanto contemplare il suo silenzio, al punto di supplicarlo di non dirci assolutamente mai nulla, di non apparirci mai….

Giuseppe dalle labbra chiuse è l’uomo dell’interiore; la parte di quella coorte di silenziosi per i quali parlare è perdere tempo. Naturalmente quando queste persone dicono qualcosa, rischiano di far tremare il mondo.

Giuseppe dalle labbra chiuse è l’uomo che nasce con la mano sulla bocca. Ha un senso enorme di Dio. Non lo vedo proprio chiedere spiegazioni. L’unica volta in cui è stato veramente scavalcato, ha voluto unicamente scomparire, senza una parola:

“Va’, mia amata”.

Dopo il ritorno dall’Egitto, Giuseppe scompare.

Questa morte del beato Giuseppe non ha nulla di triste. Il suo silenzio è lo stesso di Dio. È riempito dalla violenza dell’Amore!