10 minute read

O Vergine Santissima, Madre di Dio e Madre nostra, santa Maria del Cammino, pieni di fiducia ti consegniamo il nostro proposito di fare delle nostre molteplici aspirazioni un unico vero viaggio. Aiutaci a lasciarci radunare dal tuo Figlio Gesù, che sempre ci precede e sempre ci invia. Visita con la tua tenerezza materna le nostre fatiche e le nostre oscurità. Rendici consapevoli dei doni di cui siamo stati ricolmati dalla divina misericordia, perché li possiamo raccontare con la nostra vita al mondo. Avvolgi con il tuo silenzio le nostre ferite più profonde, perché nella nostra debolezza rinasciamo ogni giorno alla speranza che non muore e riconosciamo la potenza di Cristo risorto dai morti. Egli, che nell’unità dello Spirito Santo vive, con il Padre, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Nella festa di Tutti i Santi

O Dio, fonte di santità, che fai risplendere nei santi le meraviglie della tua grazia multiforme, donaci di vedere sempre in loro il segno della tua presenza e del tuo amore.

Tu che nei santi offri alla tua Chiesa il riflesso e l’immagine del tuo Figlio, fa’che il loro esempio ci spinga a una più intima comunione con te.

Tu che per mezzo dei santi ci ispiri il desiderio della città futura, fa’ che seguiamo le loro orme per giungere più sicuramente a te.

O Dio che nel memoriale eucaristico e in tutto il culto della Chiesa ci unisci alla liturgia celeste dei santi, rendici degni di cantare con loro le tue lodi.

Nel ricordo di coloro che vivono in Dio

Padre santo, che mediante il battesimo ci hai sepolti nella morte del tuo Figlio e ci hai resi partecipi della sua risurrezione, fa’ che camminiamo sempre in novità di vita, perché al di là della morte, viviamo sempre con Cristo.

Padre buono, che ci nutri con il pane vivo disceso dal cielo, fa’ che, comunicando alla mensa eucaristica, riceviamo il pegno della risurrezione.

Padre santo, che per mezzo del tuo angelo hai confortato il tuo Figlio nell’agonia del Getsemani, consolaci nell’ora della nostra morte.

Dio dei vivi e dei morti, rendi partecipi della gloria del Cristo risorto i nostri fratelli defunti, accoglici un giorno nell’assemblea festosa dei tuoi santi.

Avvento: strada di conversione e di attesa

“Lavatevi, purificatevi, togliete il male delle vostre azioni, dalla mia vista” (Isaia 1,16).

L’Avvento è convertirsi per accogliere il Signore.

“Cessate di fare il male, imparate a fare il bene” (Isaia 1,17).

L’Avvento è la fiducia di poter ricominciare.

“Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve” (Isaia 1, 18).

L’Avvento è scoprire che il Signore ci chiama e ci ama.

“Un germoglio spunterà dal tronco di Jesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici” (Isaia 11,1).

L’Avvento è tempo di speranza.

“Si dirà in quel giorno: Ecco il vostro Dio, in lui abbiamo sperato perché ci salvasse” (Isaia 25,9).

L’Avvento è riporre la propria fiducia nel Signore.

“Non si terrà più nascosto il tuo maestro; i tuoi occhi vedranno il tuo maestro”(Isaia 30, 20).

L’Avvento è andare incontro ai fratelli.

“I tuoi orecchi sentiranno questa parola dietro di te: questa è la strada, percorretela” (Isaia 30,21).

L’Avvento è andare con fiducia incontro al Signore.

“Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa” (Isaia 35,1).

L’Avvento è la gioia che germoglia dalla speranza.

“Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti” (Isaia 35,3).

L’Avvento è sentire che il Signore è la nostra forza.

“Dite agli smarriti di cuore: coraggio, non temete; ecco il vostro Dio. Egli viene a salvarci” (Isaia 35,4).

L’Avvento ci rivela che la nostra esistenza è un progetto di amore.”

Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio” (Isaia 40, 1). L’Avvento è sentire di non essere soli, ma popolo in cammino.

LA MERAVIGLIA DEL DONO DEL CIELO

La Provenza, terra che con i suoi intensi colori caldi di sole aveva affascinato Van Googh, è anche la terra dei santons, le statuine del presepio. Tra queste in Provenza è tradizione collocarne una curiosa: rappresenta un uomo con le mani vuote, ma col volto pieno di meraviglia. Lo chiamano: lo stupito, l’étonné.

Una leggenda racconta che un giorno le altre statuine del presepio se la presero con lui, perché non portava doni a Gesù. Tutti gli altri personaggi erano carichi di doni nel loro recarsi alla grotta; lui niente, per cui gli dicevano: “Non hai vergogna? Vieni da Gesù e non porti niente!”. Lo stupito non ci badava: era assorto nel guardare il suo Gesù Bambino. Ma i rimproveri continuavano: “Non vedi, ognuno di noi porta qualche cosa: frutti dei campi, fiori, qualche animale o indumento per vestire; solo tu sei a mani vuote”. Allora Maria prese le sue difese e disse:“Sembra che lo stupito venga a mani vuote, invece porta la cosa più bella: la sua meraviglia. Tutto questo vuol dire che l’amore di Dio lo incanta”.

Non so come siete venuti voi questa sera, a questa Messa di mezzanotte.

Non so se siete a mani piene o a mani vuote.

Certamente non è vuoto il cuore; portate gli affanni del lavoro, le preoccupazioni della salute, le sofferenze per un lutto, la disillusione per un sogno svanito, le speranze di un cuore che cerca.

Ma ciò che conta è lo stupore e la meraviglia di contemplare questo dono del cielo, che si ripete per noi. Dio è nato uomo. Sì, io vi annuncio questa grande gioia: è nato per voi il Salvatore. Dio si è fatto uomo. Questo è il grande annuncio, questa la nostra fede: Dio è apparso tra noi in carne umana, si è talmente avvicinato all’uomo da farsi uomo, perché noi diventassimo figli di Dio.

Ecco il mirabile scambio di questa notte, che deve riempirci di stupore.

E’ importante essere capaci di stupore e meraviglia di fronte all’evento del Natale.

“Vi annuncio una grande gioia, è nato per voi il Salvatore”. Per voi! E’ importante personalizzare questo annuncio, capire che è per noi, per me e per te, per ogni uomo.

Cristo nato dà speranza, ama, perdona, libera, rinnova ciascuno di noi.

Non ci toglie la croce, ma le dà senso, la porta assieme a noi.

Passaggi dell’omelia del Vescovo Pier Giacomo Grampa

Cattedrale, Notte di Natale 2004