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Carissimi Parrocchiani di Salorino, con il prossimo anno, per volere del Vescovo, la mia destinazione sarà la vostra Parrocchia. Don Maksym vi ha guidati fin qui ed io ricevo con gratitudine questa sua bella eredità. Cambierà il volto e la voce, ma a condurci sarà il medesimo Signore, Buon Pastore.

Vorrei che salisse al Signore dalla nostra Comunità un grande grazie, perché in questi anni avete avuto in dono un sacerdote a tempo pieno. Il vostro Parroco, uomo discreto e buono, è stato un’ottima guida spirituale e lo sentiamo tutti come un benefattore della Parrocchia e anch’io cercherò di seguire le sue orme. Anche se lascerà Salorino sarà sempre il benvenuto in questa che è stata la sua casa e la sua gente. Ora però ci si presentano tempi più difficili: mancanza e invecchiamento del clero, crisi di fede e di partecipazione, ma non ci lasceremo scoraggiare.

Io non vi conosco ancora, ma vi assicuro che ho già imparato a pregare per voi, con il desiderio, venendo, di pregare con voi. Non ho un programma pastorale pre-costituito, ma verrò come discepolo per imparare sempre più il Nome del Signore e per insieme celebrarlo. Il dono che potrò portarvi e la passione per i piccoli, i poveri, i curvati sotto il peso della sofferenza o dell’anzianità… Essi sono il mio ‘debole’ e voi, Comunità di Salorino, in questo sarete il mio ‘forte’.

La mia precedente esperienza, della durata di un ventennio, è stata quella di cappellano ospedaliero a stretto contatto con la sofferenza e l’emarginazione. Il Signore, al quale mi ispiravo in quegli anni era il Buon Samaritano. Ora dovrò imparare a seguire e a presentarvi il Signore Buon Pastore che si prende a cuore il suo gregge. Ho anche avviato e gestisco delle comunità socio sanitarie in Italia - www.agora97.it - che si occupano di disagio psichico e di minori con gravissime disabilità con circa 50 utenti e più di 70 collaboratori; ciò mi impegna in parte nella gestione di queste opere di cui sono responsabile.

Il mio augurio e auspicio, unito alla preghiera, è che la nostra Comunità proprio perché posta in alto, possa brillare ed essere luce che risplende per la sua fede e la sua carità che qui cercheremo insieme di vivere e di celebrare. Incominciate a pregare per me, come del resto anch’io ho già iniziato a farlo per voi.

Con tanta cordialità

Don Angelo

“Possa la vita essere con voi
il vento essere alle vostre spalle

il sole scaldare il vostro viso.

Possa Dio tenervi nel palmo della sua mano

l’amore cresca in voi

così da essere dolcezza nelle vostre case

e tenerezza in ogni incontro quotidiano”.