Breve cronistoria e note sull’Oratorio San Rocco
Diversi parrocchiani hanno chiesto di avere notizie, se non la storia, dell’ Oratorio di San Rocco a Salorino.
Negli archivi parrocchiale, patriziale, comunale e della confraternita abbiamo trovato poche notizie riguardanti l’Oratorio di San Rocco. Costruito nei primi decenni del 1600, fino all’anno 1750 circa le uniche notizie reperibili sono quelle di Salorinesi che, per testamento, fanno un legato “Pro San Rocco”, unitamente alle note delle visite pastorali (da parte dei vescovi di Como di cui una volta faceva parte la nostra comunità) inerenti lo stato dell’Oratorio.
Struttura
Esterno
Edificio del secolo XVII (1600–1630), a una navata con presbiterio e coro, sacrestia e campaniletto semplice a occidente.
Sul davanti elegante portico, di ordine toscano-palladiano, murato verso montagna con ingresso al centro, con 2 finestre laterali. Contro la facciata, due panchine in sarizzo con mensole sagomate.
Interno
Navata con volta a vela con raffigurata la “Gloria di San Rocco” e il presbiterio con volta a botte e raffigurato un Angelo volante che regge il bordone di San Rocco. Sulla parete a sinistra della navata è raffigurato San Rocco nutrito dal cane.
Restauri e ristrutturazioni nel 1952 e nel 1984.
Dal 1629 al 1689
Note dei primi 100 anni non troppo tranquilli per l’oratorio e per i terrieri salorinesi.
- 1629 – Visitatore apostolico – L’epidemia di peste che flagella le nostre terre, ha dato una spinta ai terrieri di Salorino nella costruzione del loro Oratorio in onore de San Rocco (protettore dalle epidemie – peste).
- 1632 – Visita Pastorale, SE Vescovo Lazzaro Carafino. Piccolo Oratorio, da poco costruito, tuttavia talora vi si celebra la S. Messa. Decreto per celebrare : Mettere una croce più grande sopra l’altare in legno dorato, nuovo calice e nuovo messale e vassoio per l’acqua santa.
- 1632 – Legato di Centovalli Margherita, Salorino - Lascito di 10 scudi milanesi a Oratorio San Rocco, il cui reddito annuale sarà diviso a metà Pro Oratorio e in sante messe a mio suffragio.
- 1635 – Visitatore apostolico – Se si desidera che si celebri in questo oratorio, come fatto sin’ora bisognerà tenerlo più netto e provvederlo delle cose necessarie alla celebrazione, come già ordinato da SE, Vescovo Carafino, e mettere anche 2 candelieri d’ottone.
- 1646 – II Visita di SE Mons. Vescovo Lazzaro Carafino - Per l’oratorio si eseguiscano gli ordini della passata visita e lo si tenga con maggiore mondezza e decenza di quanto si è fatto finora altrimenti non si permetterà più la celebrazione della messa.
- 1652 – Testamento Bartolomeo Brenni – Lascia uno scudo e mezzo d’oro pro Oratorio San Rocco.
- 1654 – Testamento don Pietro de Vincenti parroco di Salorino – Lascia a San Rocco 1 scudo d’oro.
- 1658 – Testamento GioBattista Cremonini – Lascia 1 scudo d’oro Pro San Rocco
- 1671 – Visita Pastorale di SE Mons. Vescovo Ambrogio Torriani - Il Vescovo nota che oltre a non essere stati eseguiti i decreti dell’ultima visita, la situazione è peggiorata vista la forte umidità sulla parete a monte e retro del coro, con danno anche all’altare, un’indecenza per il celebrante. Entrata unica sul davanti, con due finestre laterali inferiate ma senza vetrata. Non esiste paramenti per celebrazioni, abbisogna portarli dalla parrocchiale. Per poter celebrare in detto Oratorio, sistemare con decenza l’Oratorio, in primis, liberando l’esterno della parete e coro, dai rovi, vigna e prugno che danno origine alle infiltrazioni di umidità. Indi dar seguito alli altri Decreti.
- 1685 – Visita di SE. Mons. Vescovo Carlo Ciceri. Decreto di Interdizione – Non avendo ottemperato ai Decreti posti dal mio predecessore, fino a nuovo avviso è “sospesa” ogni celebrazione in detto Oratorio.
- 1686 Lettera del parroco di Salorino, don Carlo de Vittori al Vescovo….
Ill.mo Rev.mo Mons. Vescovo Carlo Ciceri – Nella di Lei visita Pastorale 9.5.1685 fu interdetta la celebrazione della Messa nella chiesetta, ossia Oratorio di San Rocco nel quale da più di 30anni si celebrava essendovi obbligazione di adempiere un annuale perpetuo Legato e come consueto di celebrarsi la S. Messa in Octava Corporis Christie e ritornare processionalmente col Smo Sacramento alla Parrocchiale di San Zenone. Non essendovi altro luogo opportuno per fare ciò, e non potendo seguire la processione ne insorgerebbe gravissima delusione al popolo solito a concorrere a tale funzione.
Per tanto il Comune e gli Huomini col loro parroco fanno riverente ricorso a V.S. Ill.ma e Reev.ma et umilmente supplicandola a degnarsi di rilasciare il libero e antico uso della celebrazione in detto Oratorio; che detta grazia gli Huomini supplicanti saranno ricordevoli e grati nelle loro povere Orazioni.
- 1686 – SE Mons. Vescovi Carlo Ciceri, risponde…: - Per esaudire la Vostra richiesta l’Oratorio abbisogna oltre ai decreti passati da eseguire, di nuovi suppellettili, cambiare finestra sagrestia e mettere inferriata, riordinare l’Altare e tabernacolo con tela e controtela e inviare tutta la documentazione sui Legati…
- 1688 – Parroco don Carlo de Vittori – risponde facendo notare che tutti i “decreti” sono stati eseguiti e allegando la documentazione sui Legati…
- 1689 – Visita Apostolica dell’inviato dal Vescovo, il prevosto della chiesa di San Benedetto di Como, trova l’Oratorio in buono stato e conferma che il Vescovo rimuoverà l’interdizione della celebrazione, ciò avverrà il ….
- 1689 - 24 maggio il vescovo Carlo Ciceri rimuove l’interdizione… Attendis narrabis supram Oratorium celebrationem tenore presenti reintegras dumodo con curant ce fera presentum Decretos liceam cumprovisionem Oratorio su quoVic. For. Conscienti am scription eramus. Day Comi ex Pal. Epis Die 24 May 1689 – Carolus Episcopi. - A SAN ROCCO SI PUÒ DI NUOVO CELEBRARE!
Dal 1700 al 1900
Dopo circa 70 anni di vita travagliata, per l’Oratorio si prospetta una periodo di tranquillità e prosperità.
- 1698 – Visita Pastorale di SE. Mons. Vescovo Francesco Bonesana: Decreti – Oratorio in buono stato, si metta l’avello per l’acqua santa e sia fatta una balaustra in legno o sasso con cancello che chiuda l’altare dal resto della chiesa. Sante Messe – Vi si adempie il Legato di 3 messe annuali e la messa il terzo giorno delle Rogazioni Minori, con la processione fino all’oratorio.
- 1706 – Pagato Lire milanesi 8 e denari 4 al Sig. Francesco Spinedi di Somazzo per disegno e posa nuovo altare in pietra.
- 1706 – Pagato Lire milanesi 10 e denari 2 al pittore Domenico Bellasio detto Catto’di Mendrisio per pitture al coro e per “paliotto” al nuovo altare (di queste pitture non vi è più traccia).
- 1724 – Nuova campana: leggiamo dal libro spese, pagato al Sig. Nicolao Comollo di Como per campana, peso Kg 23. Lire Milanesi 44.denari 5.
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1724 – Pagato per trasporto e piazzare campana più materiale usato, ai mastri Sig.Bavasco e Barberini Lire milanesi 35 e denari 8.
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1741 – Visita Pastorale di SE Mons. Vescovo Paolo Cernuschi che esegue un inventario dell’Oratorio:
- Titolare: San Rocco Confessore
- Fondazione: Non consta
- Erezione: Circa tra il 1600 e il 1632
- Se è consacrato: Non consacrato
- Ingressi: Porta principale
- Struttura chiesa: quadrilatera
- Avello acqua Santa: sì in marmo
- Pavimento: in lastrico e mattoni
- Soffitto: a volta e mezzo a tavelle
- Crocifisso: con croce di ottone
- Muraglie: muratura - liscie
- Campanello: c’è di bronzo
- Campanile: c’è con campana
- Candelieri: 6 ottone 4 in
- Come fatto: lastre sasso con stucchi
- Pallio per altare: tela dipinta a colori
- Altare: uno il maggiore
- Balaustra: in legno senza chiusura
- Bussole elemosine: una piccola – chiave al parroco
- Ancona sopra l’Altare rappresenta la Beata Vergine, San Rocco e San Francesco
Decreta: - Al Messale vanno aggiunte le Messe dei Santi nuovi secondo calendario. Sia tenuto il libro delle entrate e uscite e pure quello de li “decreti” onde poter constare “l’esecuzione de li medesimi”.…..
Decide: - Vista la vicinanza e l’attaccamento di questo popolo a suddetto Oratorio ci pone in obbligo di ordinare che ogni sera si reciti la terza parte del Rosario, ossia i misteri Gloriosi con le litanie della Beata Vergine, che si suoni l’Angelus mattino, mezzodi’ e sera e la sera alla fine si diano li nove (9) tocchi per le anime agonizzanti.
- 1761 – Visita dell’Illustrissimo Cancelliere Aloisio di Sangiuliano a nome di SE Mon. Vescovo Giovan Battista Albricci-Pellegrini
- 1784 – Visita Pastorale SE Mons. Vescovo Giovan Battista Muggiasca - Nelle suddette 2 visite, trovato Oratorio in ordine, a parte destra altare porta della sacrestia stuccata, pure il locale sufficientemente stuccato e in ordine. Sante messe, si celebrano come da Legati, (Centovalli e Brenni), per le Rogazioni Minori e per la festa del Titolare San Rocco – 16 agosto)
- 1784 - Sulla parete a est dell’altare eseguita una “Vulgaris Pictura”affresco con motivi popolari raffigurante San Rocco appestato con il cane che gli porta la pagnotta. (Secondo lo storico G. Martinola l’Autore è buon pittore di scuola locale ignoto).
- 1841-1842 Nuovo coro e altare con nicchia per nuova statua di San Rocco Progetto del nuovo coro a firma dell’architetto Luigi Fontana di Muggio.
Salorino, li 13 agosto 1842 – Nella chiesina di San Rocco, a metà dei lavori per il nuovo coretto con altare e nicchia si è tenuto un incontro fra progettista, appaltatori e Autorità, il sindaco On. Pietro. Antonio Cremonini.
Processo verbale: Dalle opere di muratura, stuccatore e sbianchino occorse alla costruzione del nuovo coretto ed altare giusto al Progetto del sottoscritto Ing Fontana Luigi, e prese in appalto dal Capomastro Sig. Ponti Luigi e dai mastri Sigg. Pestoni Alessandro e Cremonini Giovanni per un punto alla situazione su invito del sindaco …….
- 1842: finale della lettera con firma autografa dell’Arch. LUIGI FONTANA ove si può leggere che i lavori eseguiti ammontano a Lire Milanesi 45.e Soldi 10. I lavori da eseguire come da preventivo Lire M. 14 e S.15 per un supporto totale di Lire M. 60.e soldi. 05 Per Coretto, Altare e Nicchia per statua San Rocco.
- 1841 STATUA DI SAN ROCCO - Nella nicchia sopra il nuovo altare in stucco lucido dipinto, viene sistemata la nuova statua di S. Rocco in legno, col cane disgiunto e sul capo il suo tipico cappello da pellegrino. Ora il Santo porta l’aureola e il cappello giace ai suoi piedi (modifica fatta nel 1913 quando la statua è stata ridipinta).
A conferma di quanto detto di G. Martinola, vi è lo scritto del pittore/decoratore Silvio Gilardi al parroco di Salorino del 3 settembre 1899: Rev.Signor Curato-Riceva il mio preventivo per restauro statua San Rocco, per ritoccar solo la tinta una spesa di fr 40.-. Per il ritocco-modifica come parlato che sarebbe una cosa ben fatta, io le prometto una bellissima riuscita in totale fr.60.
Nella foto l’attuale oratorio dopo i restauri del 1951-1952 con l’eliminazione del pulpito, per fare posto alla nicchia della Vergine di Lourdes.
I restauri del 1984, hanno pure eliminato l’altare del 1841 per il nuovo Arredo liturgico secondo i dettami del Concilio Vaticano II.